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Da Camilla Marziani
16.03.2022
La guerra in Ucraina continua a mostrare i suoi effetti sui mercati finanziari, compreso quello delle criptovalute. Il Crypto Fear & Greed Index, indice che misura l'umore generale sul mercato delle criptovalute su una scala da 1 a 100 (dove 1 indica panico e 100 indica euforia), si aggira attorno ai 25 punti, segnalando una paura molto forte e diffusa.
Giovedì il prezzo del Bitcoin ha chiuso la settimana in positivo, passando dai circa 34.900 euro della mezzanotte italiana del giovedì precedente a 36.500 euro. Nello stesso lasso di tempo, Ethereum ha mostrato una performance simile, passando da circa 2.300 a circa 2.550 euro. Stessa storia per Solana passata da 73 a 78 euro nello stesso arco temporale.
La direttiva MiCA (Markets in Crypto-assets), che punta a regolamentare gli asset digitali in Europa, ha superato il voto della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, respingendo però la proposta di un divieto all’uso di criptovalute basate su un sistema di consenso proof-of-work, come Bitcoin. Prima di diventare legge, la direttiva MiCa dovrà essere approvata dalla Commissione Europea, dal Consiglio Europeo e dal Parlamento europeo.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato un ordine esecutivo sulle criptovalute. Si trattava di un evento molto atteso da tutta la comunità cripto, e non solo. L’obiettivo dell'ordine è quello di garantire un'innovazione responsabile nell'ecosistema delle criptovalute, prendendo in attenta considerazione la competitività degli Stati Uniti e l'inclusione finanziaria. La scorsa settimana, erano state inavvertitamente pubblicate le osservazioni sull'ordine esecutivo da parte del Segretario del Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen. Il documento anticipava che il Presidente avrebbe adottato un approccio costruttivo, il che aveva spinto il mercato delle criptovalute in direzione rialzista.
Guarda il nostro Weekly Recap - questa settimana parliamo della regolamentazione delle criptovalute in Europa, dell'introduzione degli NFT su Instagram, del nuovo investimento di Ford nella mobilità elettrica e del nuovo registro italiano degli operatori nel settore delle criptovalute.
I principali indici europei hanno chiuso la scorsa settimana in positivo. Tra questi segnaliamo il DAX, che ha registrato un +6%, e il CAC40, con un +4%. Lo stesso trend ha interessato i principali titoli statunitensi, seppure in maniera minore.
Scenario negativo, invece, per le azioni asiatiche, che alla chiusura in rosso di settimana scorsa hanno aggiunto un'apertura negativa anche questo lunedì, quando molti investitori hanno venduto a causa del panico legato alle notizie riportate da funionari americani su una richiesta di aiuto da parte della Russia alla Cina nel quadro della guerra in Ucraina. A poco è servita la dichiarazione del portavoce del ministero degli esteri cinese, Zhao Lijian, che ha definito “disinformazione” la notizia sulle richieste di assistenza economica e militare da parte della Russia: il timore di sanzioni e contraccolpi per le società e le imprese cinesi ha avuto il sopravvento, facendo crollare i titoli.
La banca centrale russa ha annunciato che il mercato azionario sarebbe rimasto chiuso per la terza settimana consecutiva, con poche eccezioni. Il Paese è stato duramente colpito dalle sanzioni legate all’attacco nei confronti dell’Ucraina. Kristalina Georgieva, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI), ha dichiarato che un default del Paese non è “un evento improbabile” a questo punto. Nel quadro delle sanzioni dei diversi paesi occidentali contro la Russia, sono stati congelati ben 640 miliardi di dollari di riserve estere della banca centrale russa.
Mercoledì, la Federal Reserve (anche detta FED: la banca centrale degli Stati Uniti) ha annunciato il primo aumento dei tassi di interesse dal 2018. Il tasso base, cioè quello a cui la banca centrale presta soldi alle altre banche (dal quale dipendono a loro volta i tassi applicati dalle banche ai prestiti che concedono a imprese e privati) è salito dallo 0,25% allo 0,5%. La FED ha inoltre segnalato che potrebbe aumentare i tassi altre sei volte nel corso del 2022, in un tentativo di contrastare l'inflazione crescente che ha colpito l'economia americana.
Le informazioni contenute nel presente articolo hanno carattere puramente informativo, non costituiscono in alcun modo una consulenza in materia di investimenti e non rappresentano un'offerta o un invito ad acquistare asset digitali. Questo articolo ha scopo d'informazione generale e non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, per quanto riguarda l’equità, l’accuratezza, la completezza o la correttezza del presente articolo o delle opinioni in esso contenute.
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